Cattolici, cittadini e politica: tre serate in quel di Vinci

elezioni-voto-urnaCasca a pennello, per un momento così particolare nella vita del nostro Paese: è un seminario di formazione che le parrocchie del Vicariato “Montalbano Occidentale” (in pratica i territori della diocesi di Pistoia che gravitano sull’Empolese) si apprestano a proporre a chiunque sia animato dalla necessaria buona volontà e dalla umiltà di collocarsi dalla parte di chi ha ancora qualcosa da apprendere. E’ un seminario, in tre serate, sulla dottrina sociale della Chiesa con lezioni tenute da docenti di diritto costituzionale uno dei quali, Ugo De Siervo, presidente emerito della Corte Costituzionale.

Chiunque, in particolare giovani e in particolare persone impegnate nella catechesi e nel sociale ma anche già direttamete coinvolte nell’attività politica e istituzionale, può iscriversi (tel. 339 300 7113) per poter essere ammesso alle lezioni (ore 21:15 dell’11, 18 e 26 gennaio 2013).

Gli organizzatori (“Sappiamo che non ci viene chiesto di stare immobili ma di operare; sappiamo che la ricchezza del Vangelo non può restare teorica o per aria”) partono da un quesito all’apparenza retorico (“La politica è l’arte del servizio o il crocevia degi interessi?”) che è un bel quesito e merita un’attenzione non demagogica. Non merita, in particolare, la reazione sdegnata ma qualunquista che spesso si sente aggirarsi in tantissime delle nostre parrocchie e dei nostri movimenti.

Perchè non è vero che la politica è, per definizione, “cosa sporca”, da evitare, da lasciare ad altri. Dire così – ha raccontato moto bene in tv Roberto Benigni, con la sua  lectio magistralis sulla Costituzione – significa fare un grande favore ai cattivi, ai disonesti, agli stupidi”.

Published in: on 26 dicembre 2012 at 13:03  Lascia un commento  

Italia, cattolici, politica. Da dove ri-cominciare?

I-grandi-della-moda-rendono-omaggio-al-Tricolore” … Già nella fase pre-politica della formazione spirituale e intellettuale dei cattolici, all’interno delle comunità ecclesiali, si registra da tempo un deficit preoccupante. Nelle parrocchie i ragazzi scappano a gambe levate dopo la prima comunione o, al più tardi, dopo la cresima. La formazione permanente dei giovani e degli adulti è estremamente episodica. I riti, di per sé importantissimi in una comunità cristiana, finiscono però, privi di un corrispondente sforzo di evangelizzazione adeguata ai tempi, per degenerare spesso in ritualismo. Ci sono, naturalmente tante eccezioni a questo quadro inevitabilmente semplificato. Ma è difficile negare che il problema, nell’insieme, esista. Come stupirsi, allora, se molti credenti maturano la loro visione politica – quando non rimangono puri e semplici qualunquisti – abbeverandosi a quotidiani laicisti e ai talk show televisivi? Che la maggior parte di essi conosca pochissimo l’insegnamento del magistero in materia socio-politica e coltivi una prospettiva culturale che risente in modo decisivo delle mode dominanti?”.

Di grande interesse una riflessione, appena uscita sull’interessante e stimolate blog www.vinonuovo.it , a firma del prof. Giuseppe Savagnone docente, giornalista, scrittore. Pubblicata integrale in altra sezione del sito della diocesi di Pistoia, l’opinione di Savagnone riguarda il cosiddetto “ritorno” dei cattolici italiani sulla scena della politica. E alla vigilia di un nuovo appuntamento elettorale, in una situazione deisamente complessa, potrebbe essere utile riflettere e, magari, condividere in libertà opinioni.

Published in: on 18 dicembre 2012 at 22:06  Comments (1)  
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Se il papa twitta

dicePrima di Natale, dunque, il papa – su Twitter – raggiungerà il milione di followers (cifra evidentemente elevata) e mons. Claudio Celli – presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali – sta oggi molto attento a inquadrare il fenomeno nel modo giusto (“Il papa – dice – non cerca popolarità, non è un divo della canzone o di altri settori della vita … Il suo desiderio è essere presente, essere accanto, accanto all’uomo e alla donna di oggi che affrontano un cammino non facile. Pochi giorni fa, il papa parlava di una desertificazione del mondo spirituale. Ecco perchè io vedo positivamente questa sua presenza nel mondo dei tweet”).

E a proposito di quella parte di tweet – fra l’ironico e l’offensivo, lo scherzoso e il volgare, il curioso e il blasfemo – arrivati in questi primi giorni di apertura dell’account ufficiale (in Italia è @pontifex_it), Celli la prende con filosofia (“Quando uno entra in questo mondo, deve aspettarselo”) mentre ciò che in effetti sorprende – dice – è la quantità di tweet arrivati.  “Non risolveremo certo i problemi della Chiesa con i tweet. Volesse il Cielo fosse così semplice!”.

Giustissimo, però trovo comunque stimolante che, a mezzo secolo dal Concilio, si scelga anche questa strada per essere compagni di strada delle donne e degli uomini che abitano il mondo.dice

Published in: on 6 dicembre 2012 at 17:11  Lascia un commento  
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