U come umile

Sto leggendo, con molto interesse, “I tre mali della Chiesa in Italia“, di don Vinicio Albanesi (un volume che mi permetto di consigliare. Se non altro per la esemplare chiarezza con cui è scritto) e la mia mania di fare zapping si è estesa anche alla carta stampata, visto che sono rimasto intrigato dal titolo della conclusione (“Le caratteristiche della comunità dei credenti futura“) leggendolo subito, prima del resto.

Don Vinicio ci consegna 8 aggettivi. La prima caratteristica, il primo aggettivo riferito alla nostra comunità futura di credenti in Cristo Gesù, è umile.

L’umiltà, – scrive il fondatore di Capodarco – nella dimensione cristiana, è l’unica posizione che può essere assunta davanti a Dio. Erroneamente viene considerata umiliazione: è invece la dimensione della poca pochezza di fronte alla grandezza dell’infinito … Chiesa umile significa che non dimentica mai la sua umanità: le sue virtù convivono con i suoi vizi. In termini cristiani per ciascun fedele, ma anche per l’intera Chiesa … La condizione umile cerca in Dio la soluzione dei misteri e dei mali. Per parte sua limita all’essenziale di cui ha bisogno, perchè ricorda le parole di Gesù sull’inutilità dei suoi servi …”.

La nostra Chiesa, quella che sta in Pistoia, ha appena effettuato – in dimensione numerica, diciamo così, certo non oceanica – la sua verifica di fine anno. C’è spazio, a Pistoia, per una comunità cristiana “umile”? E che vuol dire, nel concreto di Pistoia, essere comunità cristiana “umile”?

PS)- Seguono gli altri aggettivi.

Published in: on 2 luglio 2012 at 07:33  Lascia un commento  
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