La scelta “rivoluzionaria” di un pontefice “conservatore”

La portata del gesto annunciato ieri da Papa Benedetto XVI è di quelle destinate a dispiegarsi e spiegarsi, appieno, nell’arco di tempi lunghi. Una scelta “rivoluzionaria“, quella della rinuncia e della rinuncia “per il bene della Chiesa”, compiuta da un pontefice che molti, e a lungo, hanno definito “conservatore“.

Una decisione che, fra le tante cose, contribuisce a rendere ancora più misteriose e inafferrabili categorie, su cui spesso amiamo confrontarci anche all’interno della Chiesa, come “progressisti” o “conservatori”.

Chi sono i “progressisti” e chi i “conservatori“?

Che vuol dire “progredire” (e che vuol dire “conservare“) quando un rigoroso e severo papa “conservatore” sceglie di rinunciare al “ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro” a lui “affidato per mano dei Cardinali” nel conclave di otto anni fa ?

Published in: on 12 febbraio 2013 at 13:16  Lascia un commento  

Come stare in mezzo alle tensioni ecclesiali

Mi colpisce uno scritto, che trovo su “Koinonia“, dedicato a un particolare aspetto della presenza ecclesiale del cardinale Carlo Maria Martini. “Da una parte – si scrive in un pezzo intitolato “Come stare in mezzo alle tensioni ecclesiali” – egli era in piena comunione con la chiesa istituzionale di cui condivideva i principi dottrinali. Dall’altra era in fraterna ed evangelica prossimità verso coloro che soffrono di essere in situazioni difficili o di sentirsi rifiutati dalla religione della chiesa. Il suo stare nel mezzo non era tenere posizioni mediane tra quelle contrapposte. Era il tentativo di assumere un atteggiamento coerente con la sua metafora dell’intercessore. Il tentativo di stare in mezzo tenendo le mani sulle spalle di entrambe le parti contrapposte. Farsi carico del sentire delle persone, quando questo appare conflittuale con il pensiero della chiesa. E restare in sintonia con il sentire della chiesa che non dimentica il vangelo di Gesù Cristo. Ecco una inedita forma di intercedere”.

Published in: on 5 febbraio 2013 at 13:58  Lascia un commento