“La Cassa Rurale è nata nella parrocchia di campagna … e nonostante essa sia una piccola banca, lascia alle banche tutte le speculazioni finanziarie … tutte le manovre della borsa e del cambio … Disciplina e moralizza l’uso del denaro o come risparmio o come credito. Questa sua azione modesta e limitata ma altrettanto utile, ha potuto neutralizzare quell’azione malefica, deleteria, immorale e umiliante che si chiama strozzinaggio! Ritogliete le Casse Rurali e riaprirete le porte a tutti gli strozzini i quali, segreti e occulti più di tutte le massonerie del mondo, sfuggono a tutte le leggi … ” (don Orazio Ceccarelli, 30 ottobre 1925, Pistoia)
Per chi non lo ricorda, o non lo sa, don Orazio Ceccarelli (1896-1927) era un sacerdote pistoiese. Grande “facitore” di Casse Rurali, difese e organizzò la povera gente. Il 27 marzo 1927 – ha scritto Gerardo Bianchi in un volume che ne riporta il notevole apporto al movimento cattolico pistoiese e non solo – “i suoi finerali furono splendidi. Dietro la bara c’erano i poveri”.
Perchè ricordare tutto questo? Proviamo a indovinare?